Analisi dettagliata di come il media planning si sia trasformato negli ultimi cinque anni, evolvendo da strategie separate a integrazioni multicanale sempre più sofisticate tra media digitali e tradizionali.

Redazione Course Clear
16 ott 2025
Un nuovo paradigma nel media planning integrato
Dal 2020, il media planning ha vissuto una profonda trasformazione. Non si tratta più di scegliere tra digitale e offline, ma di saperli coniugare sapientemente. La pandemia ha accelerato l’adozione di canali digitali, ma molte aziende hanno mantenuto o potenziato investimenti nei media tradizionali. L’approccio oggi più efficace è multicanale, con strategie disegnate per coinvolgere il pubblico in tutti i momenti della sua giornata, sia online sia offline.
L’analisi del pubblico come base per decisioni strategiche
Fondamentale in questa evoluzione è diventata la profilazione dettagliata del target, che consente di comprendere i comportamenti e le abitudini mediatiche degli utenti. Ad esempio, la cosiddetta “dieta mediatica” di una persona oggi comprende social network, podcast e streaming video ma anche tv, radio e carta stampata. Pianificare una campagna significa mappare questi touchpoint e raggiungere il target con messaggi personalizzati e coerenti.
Strategie reali: come le aziende italiane integrano online e offline
Un caso emblematico è rappresentato da Barilla, che nel 2022 ha unito campagne digitali sui social con spot televisivi e eventi locali per il lancio di nuovi prodotti. L’efficacia è derivata dalla coerenza dei messaggi e dall’uso di tecnologie di analisi dei dati per monitorare in tempo reale i risultati di ogni canale.
Anche Luxottica ha adottato una media strategy ibrida, sfruttando influencer marketing digitale e promozioni in-store coordinate, per creare un’esperienza omnicanale che ha incrementato vendite e brand loyalty.
Il ruolo crescente dei dati e degli strumenti digitali nel media planning
L’evoluzione dal 2020 ha visto l’esplosione delle tecnologie data-driven, con software avanzati di analytics e piattaforme di gestione campagne che consentono di ottimizzare budget e performance. Le aziende usano combinazioni di dati provenienti da dispositivi mobili, TV connessa e CRM per adattare in tempo reale i messaggi e massimizzare l’engagement.
Anche i codici QR, aumentati del 443% nelle scansioni tra 2021 e 2022, sono diventati uno strumento chiave per connettere offline e digitale, permettendo di passare da materiali cartacei a interazioni online immediate.
Sfide e prospettive: equilibrio e sostenibilità nel media mix
Mantenere un equilibrio tra digitale e offline è ancora una sfida, soprattutto per le PMI, che devono ottimizzare risorse limitate. L’approccio phygital, che integra esperienze fisiche con digitali, si presenta come il modello vincente. Inoltre, la sostenibilità ambientale e l’attenzione crescente verso pratiche etiche spingono a ripensare il media mix in ottica green.
Il media planning futuro è omnicanale e dinamico
Il media planning tra il 2020 e il 2025 ha evoluto il proprio concetto, passando da strategie separate a un ecosistema integrato che valorizza sinergie tra media digitali e tradizionali. La chiave del successo risiede nella capacità di adattarsi ai comportamenti del pubblico, integrare dati in modo intelligente e pianificare campagne flessibili e personalizzate. Il futuro appartiene a chi saprà governare questa complessità con visione e innovazione.


