Un’analisi dettagliata sulle competenze che stanno diventando obsolete nel mondo del lavoro e sulle abilità emergenti da sviluppare per restare competitivi fino al 2030.

Redazione Course Clear
24 ott 2025
Il rapido declino delle competenze obsolete nel lavoro di oggi
Nel mercato del lavoro italiano ed europeo del 2025, una tra le maggiori sfide è la veloce obsolescenza delle competenze. Secondo il Future of Jobs Report 2025, circa il 39% delle competenze attualmente richieste sarà trasformato o reso obsoleto entro il 2030. Questo fenomeno deriva dalla crescente automazione, dall’intelligenza artificiale e dall’innovazione tecnologica che modificano profondamente le mansioni lavorative.
Tipiche competenze destinate a diventare obsolete includono attività ripetitive e routinarie, gestione manuale di dati senza strumenti digitali, conoscenze tecniche non aggiornate, e capacità operative legate a processi che sono ormai automatizzati. Per esempio, l’uso esclusivo di metodi tradizionali di contabilità senza software integrati sta rapidamente perdendo terreno.
Le competenze tecniche da abbandonare
Le skill obsolete riguardano anche linguaggi di programmazione meno utilizzati, software non più supportati, e know-how relativo a tecnologie ormai superate. Mestiere come cassieri o operatori di sportello bancario subiscono una forte automazione e perdono di importanza lavorativa tradizionale.
Inoltre, competenze digitali di base non più aggiornate possono diventare un limite: sapere usare vecchi applicativi senza comprendere cloud computing, intelligenza artificiale o big data è un rischio per la tenuta professionale.
Nuove skill: cosa serve imparare per essere pronti al 2030
Per restare competitivi, è fondamentale investire in competenze emergenti e trasversali, soprattutto:
Competenze digitali avanzate: programmazione in linguaggi moderni, machine learning, cybersecurity, gestione dati
Soft skills: pensiero critico, capacità di problem solving, adattabilità, intelligenza emotiva, creatività
Competenze interdisciplinari: combinare saperi digitali con aspetti legali, etici, di gestione e comunicazione
Lifelong learning: formazione continua, abilità di apprendere nuovi strumenti e metodi
Sostenibilità e responsabilità digitale: consapevolezza degli impatti sociali e ambientali della tecnologia
L’importanza della formazione continua e della riqualificazione
In Italia, una quota rilevante della forza lavoro ha oggi bisogno di formazione per colmare il cosiddetto “skill gap”. Investire in percorsi di upskilling (aggiornamento) e reskilling (riqualificazione) è cruciale per evitare il rischio di esclusione dal mercato. Aziende e lavoratori devono abituarsi ad un modello dinamico di apprendimento e sviluppo, con corsi flessibili e programmi di mentoring.
Anticipare il futuro investendo sulle competenze giuste
La competitività nel prossimo decennio dipenderà dalla capacità di abbandonare abilità obsolete e adottare nuove competenze strategiche. Prepararsi per il 2030 significa investire in digitalizzazione, soft skills, e formazione continua, assicurando così resilienza e successo in un mercato in continua evoluzione.


